sabato 10 gennaio 2015

Polenta, salsicce e fagioli


Si tramanda un aneddoto, dalle nostre parti, secondo il quale il parroco di un paese vicino, assillato dalle lamentele delle donne per il rifiuto di figli e mariti di mangiare ancora polenta, allora praticamente unico cibo disponibile sulle povere mense, prolungò ad hoc  la S.Messa domenicale.
La chesa era piena di gente che attendeva sempre più impaziente il congedo "Ite, Missa est" (allora si celebrava in latino). Ma quando il prete interrompeva le formule liturgiche per chidere ai fedeli "Mangerete la polenta", la risposta era un coro di "No, no, no!"
"Orate fratres", riprendeva il sacerdote, finché il popolo maschile non cedette e tutto finì con l'attesa benedizione.
Questo per dire quanto questo umile cibo sia stato essenziale per generazioni di famiglie, tanto da diventare proverbiale e per un lungo periodo chi se ne era nutrito quasi senza alternative non ne voleva più sapere.
Poi, con il cambiamento delle condizioni e delle abitudini anche alimentari, la polenta è tornata di moda, come piatto di nicchia, evocativo dell'antica e povera vita familiare, ma anche gustosa alternativa alle solite portate, considerando i numerosi cibi con i quali si accompagna, purché sia presente un sugo ricco e gustoso per condirla in abbondanza.
Tra le tante pietanze adatte, servire polenta e fagioli, magari accompagnati da saporite salsicce, è un modo economico e squisito per preparare una buona cena invernale, un piatto unico completo  che accontenta la famiglia e gli ospiti.

INGREDIENTI  E  PREPARAZIONE:

  • Portare a ebollizione 2 litri e mezzo di acqua salata e stemperare 1/2 kg di farina di mais ( variare le proporzioni per una polenta più o meno morbida), versandola a pioggia.
  • L' aggiunta di qualche cucchiaiata di olio favorisce l'amalgama dell'impasto e impedisce la formazione di fastidiosi grumi
  • Lasciar cuocere per 40  o 45 minuti, mescolando spesso con un mestolo di legno.
  • Alla fine della cottura, ritirare dal fuoco e, con una spatola di legno bagnata in acqua fredda, staccare la polenta dalle pareti dalla pentola.
  • Rimettere sul fuoco vivo e la massa della polenta si solleverà per poi ricadere con un rumore caratteristico di soffio: PUFFF!.
  • Rovesciare la polenta fumante su un tagliere di legno  e servirla con la pietanza preferita.
 


4 commenti:

  1. Ciao Fata!
    Diciamo che a quest'ora hai stuzzicato ulteriormente il mio appetito!
    Quando stavo in famiglia spesso mi sono nutrita di questo alimento che nella sua umiltà ha accompagnato anche e soprattutto i pasti dei miei avi.
    Ricordo mamma che mi raccontava dei suoi genitori e del pasto "completo"abitualmente servito, pasta e fagioli con un pezzo di polenta, il nonno sulle scale di legno che mangiava di gusto...
    Mi raccontava che quella bianca era dei "siori" mentre la gialla era considerata ancor più umile, se poteva esserlo oltremodo.
    Vado a vedere cosa combino per cena, un abbraccio e buona serata!

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    1. Ciao Maura,
      il ricordo che hai descritto è vivo e commovente, testimonia la povera vita, ricca però di affetti, di valori e dignità, delle persone care che ci hanno preceduto e che ci hanno insegnato il senso ella vita stessa.
      Qiualunque cosa combinerai per cena sarà squisita, perché è condita con il sapore dei sentimenti più e dei ricordi più cari:)))

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  2. E' sempre molto interessante conoscere aneddoti che secondo me hanno comunque sempre un fondo di verità e di realtà :) In ogni caso una cosa certa c'è...questo piatto è delizioso!

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  3. Ciao Luna,
    gli aneddoti ci aprono una finestra, speso un po' "ricamata" su un mondo che adesso è cambiato, ma che ci ha lasciato un'eredità preziosa di esperienza di affetto...comunque concordo con te sulla bontà della polenta:-)

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