La coda alla vaccinara,
regina del quinto quarto, è un piatto della cucina pololare romana, uno
di quei capolavori che, attraverso gli anni, hanno raggiunto tanta
fama da sconfinare nella leggenda.
Molti
di questi piatti poveri erano ottenuti impiegando scarti e frattaglie,
per la necessità di sfruttare tutte le risorse disponibili, in epoche
dove la sopravvivenza delle classi più povere era una lotta quotidiana.
L'ingegno
proverbialmente aguzzato dalla necessità, unito a spirito creativo e
sapiente uso di aromi e condimenti, ha messo insieme ingredienti e
sapori in modo abile ed armonioso, chissà con quali passaggi e
tentativi, tanto da giungere ad una sintesi gastronomico - culturale di
grande pregio.
Tra
le tante versioni della coda alla vaccinara alla romana che si
contendono il primato dell'origine e i favori dei bongustai, quella
proposta qui ( reperita in rete e con poche modifiche) è piuttosto
semplice, ma si avvicina assai a quella "vera" , celebrata, tra gli
altri, dal poeta Cesare Simmi:
Bon appetito! E mentre la magnate
penzate a la cucina de le fate!
Ingredienti:
- "Rocchi di Coda di bue kg 1,300 circa ( per 4 persone)
- polpa di pomodoro 200 gr
- sedano bianco 500 gr
- una fetta di prosciutto crudo e una fetta di pancetta
- due carote, due cipolle, 3 foglie di alloro
- un bicchiere di vino bianco
- Sale, pepe, cannella
Io sono romana di Roma come dico sempre nel senso che sono nata e cresciuta qui ma la coda alla vaccinara così come molti altri piatti tipici romani non li ho mai cucinati....poco male...li gusto qui da te ;)
RispondiEliminaCara Luna,
Eliminase deciderai di estendere l'assaggio dal virtuale al reale non resterai delusa....e nemmeno Blade e Barbapapà!
:-)
Fata C