domenica 5 gennaio 2014

cicalini

Per la Befana 2014 abbiamo inaugurato le forme da cicalini, ormai introvabili in commercio, costruite da mio marito Antonio, dono per i miei ultimi 3 compleanni (...è  stato un lavoro piuttosto impegnativo, ma il risultato ha ripagato l'impegno)




La Befana da noi è sinonimo di cicalini ( o cealini laddove il vernacolo è più marcato).
Si distinguono dai brigidini di Lamporecchio, presenti anche nel mauale dell'Artusi, per il maggior numero  e le diverse proporzioni degli ingredienti ed anche per le forme di cottura, diverse dai testi della Garfagnana e che, anche se oggi esistono soluzioni meccanizzate, restano uno strumento indispensabile per la produzione di questi irresistibili cialdine dolci, se si vuole conservare l'antico gusto, specie se cotti alla viva fiamma del focolare...aspettando la visita della misteriosa vecchietta.
Per questa ricetta, che ha il pregio di rispettare  fedelmente la tradizione e di fornire un prodotto gradevolissimo, devo ringraziare la mia cara amica e collega Cinzia, che l'ha ereditata dalla sua cara nonna Selica.
  •  Uova una coppia
  • Burro gr 50
  • Zucchero gr 150
  • Zucchero vanigliato 1 cucchiaio
  • Farina  00  gr 400 (  eventualmente + q.b. ad assodare)
  • Semi di anice gr 15 circa ( un cucchiaio)
  • Scorza grattata di arancia e limone
  • Liquore due cucchiai
Per ottenere una maggiore quantità di cicalini, ovviamente si moltiplicano le dosi per il numero delle uova, che qui tradizionalmente si considerano a coppie.
Con due o tre coppie se ne ottengono abbastanza da soddisfare i commensali più golosi ( un cicalino tira l'altro, come le ciliege ) e potremo recapitare qualche gradito assaggio e goderci i complimenti meritatissimi, per l'abilità, la fatica  e la pazienza...e la Befana ne terrà conto!
Mettere i semi di anice in un bicchiere con un dito di olio di oliva, che li sommerga, e lasciarli durante la preparazione dell'impasto, al quale da ultimo verrranno aggiunti.
Lavorare le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso, la buccia grattata degli agrumi e il liquore.
 Unire poco alla volta la farina ed infine  i semi di anice e l'olio.
Formare un impasto di giusta consistenza e lasciarlo riposare per circa un'ora.
Poi formare le palline della dimensione di una nocciola e stenderle su una tovaglia.
Procedere alla cottura ponendo a giusta distanza le palline sulle forma di ferro scaldata ed unta con olio (servirsi di una forchetta alla quale sarà stato legato un tovagliolo a più strati, da intingere in una tazza con l'olio oppure di una mezza patata, strofinando sulla piastrra la parte tagliata).
Ripetere questa operazione ogni 3/4 "palettate".
Schiacciare le palline tra le due superfici delle forme ed esporle alla fiamma del focolare o anche del fornello a gas da entrambi e lati, per pochi istanti ( circa 30 secondi, ma il tempo può variare secondo il fuoco, specialmente se di legna).
Rimuovere le cialde con un coltello, cercando di dare una forma concavo/convessa.

4 commenti:

  1. oggi mi tolgono i punti in bocca e domani...gnam gnam...questa delizia non mi scappa :-)

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  2. Buon 2014 amica :) E che bontà dvono essere questi cicalini, adoro le ricette tipiche perchè ogni città e paese ha le sue che solo condividendole possono essere conosciute :)

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