Un' altra dote del fritto è quella di fare un gran volume, una bella comparsa, si dice in Toscana, e anche da una quantità modesta si ricava una portata abbondante, che in tavola fa la sua figura.
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Quelli che crescono direttamente dalla pianta su un lungo stelo sono i fiori maschili, con la funzione dell'impollinazione.
Per questo non si devono raccogliere tutti, poiché la pianta diventerebbe sterile.
I fiori femminili danno luogo, ingrossandosi nella parte apicale, alla zucchina e non si devono raccogliere, altrimenti l'ortaggio non cresce più.
Quando la zucchina si raccoglie, anche il suo fiore, consumato freschissimo, è commestibile e si presta a varie preparazioni.
La ricetta per cucinare i fiori di zucca ripieni ha molte varianti nella composizione del ripieno, ma anche nel metodo di cottura.
Infatti i fiori ripieni, oltre che fritti come quelli presentati in questo post, sono ottimi anche al forno e in casseruola.
Preparazione:
Ora che abbiamo il nostro bel bouquet dai colori solari, dopo aver eliminato il pistillo e i sepali filamentosi esterni, è l'ora di inserire tra i petali un cuore di mozzarella e un filetto di acciuga.
Variante: si avvolge il pezzetto di mozzarella con una strisciolina di prosciutto cotto.
Poi si immerge il fiore così farcito nella pastella (Artusi, n°156), tenendolo per il calice e imprimendo un movimento a vite in modo che i petali si chiudano e, a contatto con l'olio caldo, il fiore resti ben sigillato: pochi attimi e quando sarà dorato da entrambi i lati, scolarlo e asciugarlo con cura.
In Umbria i fiori ripieni delle zucchine si chiamano cicale, forse a richiamare la stagione estiva che ce ne fornisce in abbondanza.
In Toscana, invece, il nome dell'insetto canterino è uno dei molti sinonimi che alludono all'intimità femminile.
Poi c'è la cicala di mare ( Squilla Mantis ), vera delizia per gli appassionati dei crostacei.
Insomma ogni tipo di cicala ha senza dubbio i suoi estimatori!
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