e Buona Pasqua
a Pisa, a Livorno o dovunque voi siate!
La mitica schiacciata di Pasqua, che poi proprio schiacciata non è, anzi il pregio sta proprio nella lievitazione che la fa somigliare piuttosto ad una torre, ha origini sospese tra Livorno e Pisa.
Meglio non approfondire e gustiamoci questo dolce pasquale e primaverile, dal gusto rustico e un po' asciutto, da aiutare con un buon bicchiere di vino rosso, o anche santo, dato il periodo tradizionale della sua produzione domestica.
Infatti tra i dolci di pasqua: la treccia, la colomba, la schiacciata, quest'ultima, dalle nostre parti reperibile sul mercato in buone versioni commerciali, è ancora spesso preparata in casa.
E' buonissima anche inzuppata nel caffellatte, per una colazione che richiama tempi lontani, di cucine, madie e dispense, dove si trovava sempre qualcosa di buono per quando "s'allenta un punto", come si dice noi per rendere l'idea di quel languorino che non è ancora fame, ma si fa sentire e come.
La difficoltà della schiacciata, dolce con pochi ingredienti semplici ed economici, è tutta nella lievitazione, che deve essere lenta, in modo che, nel recipiente di cottura, l'impasto possa raggiungere il massimo livello ...e attenti a non farlo "passare": bisogna spiare il punto giusto, con pazienza e tempismo, preparando il forno già caldo.
L'Artusi la fa lievitare in quattro giorni, altre ricette ne prevedono due e si trovano numerosa varianti, sempre con lievitazioni plurime della "biga", così è detto l'impasto primario, che viene rimaneggiato e arricchito di ingredienti in più fasi di lavorazione.
Insomma c'è di che scoraggiare un spirito meno che determinato.
Una difficoltà notevole ai primi tentativi è anche la proporzione tra il recipiente e l'impasto, per ottenere il cappello bombato, che per adesso, nel mio caso, resta un pio desiderio, ma col tempo, chissà...
In tempi di semplificazione, contentandosi di un discreto risultato, sebbene fuori dalle regole canoniche, questa ricetta, che devo alla gentilezza di Daniela, un'amica e compaesana competente in materia, permette di realizzare la fatidica schiacciata con un'unica fase di lievitazione di 5 ore e con un risultato apprezzabile, che solo un palato esperto è in grado di distinguere dall'originale.
Ingredienti e preparazione
Dose per una schiacciata di medie dimensioni
- 3 uova
- 50 gr. di burro
- 425 gr di farina di grano tenero tipo "0"
- 1/ 2 bicchiere di latte(100 ml)
- La scorza grattugiata di 1/2 limone
- 175 gr di zucchero
- un cubetto di lievito di birra
- un cucchiaio scarso di anaci
- una "sfumatura" di aroma di fiore d'arancio
- due cucchiai di liquore ( Strega, basilico, sassolino...)
Sciogliere il lievito nel latte tiepido + 1cucchiaino di zucchero
Sbattere le uova con lo zucchero.
Aggiungere il burro fuso, gli anaci, l'aroma di fiore d'arancio, il liquore, la scorza di limone, la farina (poco per volta) e, per ultimo, il lievito sciolto nel latte.
Imburrare bene lo stampo, versarvi l'impasto e far lievitare, coperto con un canovaccio, in un luogo tiepido per 5 ore almeno, aiutando la lievitazione, se l'ambiente fosse freddo, con vapore sottostante o nel forno riscaldato per pochi minuti e poi spento.
Una buona soluzione è esporre lo stampo dietro il vetro di una finestra, sfruttando l'effetto serra del sole Infornare a forno caldo a 180° per 60' o più, controllando la cottura con uno spiedino al centro dello stampo. La schiacciata brunita in superficie e profumata di anice è pronta a offrirci una fetta di dolce tradizione casalinga.
Ma questa schiacciata è spettacolare ! Ne vorrei una fettona ora :D
RispondiEliminaCiao Mariagrazia,
Eliminaqui è un dolce molto popolare e si anche per regalarlo a Pasqua: purtroppo a distanza ti posso regalare solo l'immagine ...e la ricetta:)
Ti è venuta ben lievitata e chi sa quanto è buona e soffice ! Una fettina per merenda non guasta !
RispondiEliminaCiao Andreea,
Eliminala ricetta originale è molto più complessa e lunga, ma ci si può contentare di questa versione.
La sofficezza non è una qualità di questo dolce, che, malgrado la lunga lievitazione e l'altezza che raggiunge, ha la caratteristica di essere un po' asciutto, fa parte del gusto tipico:)
Ringrazio Daniela per essersi unita ai lettori delle mie Parole di contorno;
RispondiEliminavisiterò con piacere il suo blog al più presto!
:-)
ha un aspetto molto invitante, dev'essere molto buona questa schiacciata dolce!!!
RispondiEliminaBuona e rustica, come le cose della tradizione, che ci parlano del passato!
Elimina:)
Buona..mi manca tanto. Mi nonna quando era piccola la faceva..ma ricordo che impiegava anche una settimana a farla, mia mamma mi parlava che quando era bambina lei, erano quindici giorni di lavorazioni, ma mi sembra un po' tanto...Con il tempo si è perso la tradizione e si è finito per comprarla in pasticceria....ma non è più stata la stessa cosa. Ciao Marilena e grazie mi hai fatto rivivere un po' quei momenti. Buona giornata, Stefania
RispondiEliminaCiao Stefania,
Eliminaanch'io sento dire di tempi molto lunghi per la lievitazione,un aspetto delicatissimo e facile da compromettere, legato alla temperatura e all'attenzione a non muovere maldestramente il recipiente, insomma un'opera magna!
Wow come è lievita bene! Alta altissima! Un capolavoro e chissà che buona!
RispondiEliminaTutte le volte è un gran batticuore, Luna, ti assicuro, ma ne vale la pena!
EliminaCiao,ti ho scoperta per caso,questa tua versione di Schiacciata di Pasqua mi piace molto.Complimenti...Ciao Luna <3
RispondiEliminaGrazie Licia,
Eliminati renderò la visita al più presto!
Questa è una versione facile, ma richiede il suo impegno...e mantiene le promesse:-)
Alta, soffice e splendidamente lievitata, che meraviglia, bravissima!!!!
RispondiEliminaTi ringrazio, è una ricetta che dà soddisfazione e rispetta il gusto di questo dolce tradizionale del tempo di Pasqua:-)
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