Cosa c'entra il pollo con la piccola suina menzionata nel titolo?
Niente dal punto di vista zoologico, ma molto da quello gastronomico, dal momento che questa ricetta, che io ho ripreso dalla cucina umbra, data la provenienza orvietana della famiglia di mio marito, richiama il modo di cucinare la famosa porchetta, onnipresente nelle fiere e dovunque si possa reperire una robusta merenda.
Proprio una cara parente di Orvieto mi insegnò, anni fa, come cucinare il coniglio in porchetta; in modo analogo si può cucinare anche il pollo.
Se avete l'occasione di fare una passeggiata in campagna o in collina nella tarda primavera o inizio estate, procuratevi un bel ciuffo di finocchio selvatico, verde e tenero.
Procuratevi anche un busto di pollo possibilmente ruspante, di circa 1 kg e 800 gr, poiché se è troppo pesante avrebbe difficoltà a girare sullo spiedo.
Adessoi procediamo alla preparazione del ripieno:
- Lavare il finocchio, scolarlo con cura e tagliarlo con le forbici, utilizzando anche la parte tenera degli steli.
- In una padella con poco olio mettere il finocchio, le interiora del pollo ridotte in piccoli pezzi ( o messe intere, per poi tritarle più agevolmente a mezza cottura, quando avranno preso una maggiore consistenza). Se il vostro pollo non è fornito di interiora , potete rimediare con una piccola quantità di fegatini, cuori o durelli acquistati a parte.
- Aggiungere una grossa patata cruda, tagliata a cubetti, il sale e il pepe, due spicchi d'aglio interi, un rametto di rosmarino e qualche foglia di salvia tritati.
- Lasciar cuocere il ripieno nella padella coperta, finché il finocchio e la patata saranno cotti, mescolando e aggiungendo poca acqua se risulta troppo asciutto e lasciarlo raffreddare.
Fissare il pollo sullo spiedo, avendo cura che il peso sia ben equilibrato per ottenere una cottura uniforme.
Cuocere nel girarrosto per circa 1 h e 1/2 o secondo la resa del vostro grill.
Ben presto l'odore fresco del finocchio mescolato a quello inconfondibile dell'arrosto in via di cottura accresceranno il desiderio di gustare questo piatto antico, vanto delle massaie del Centro Italia.
A cottura ultimate, togliere il ripieno dall'interno del pollo, che verrà spezzato e disposto nel piatto di portata, insieme al suo aromatico contenuto, per essere servito tiepido, ma è ottimo anche freddo, per cui questo piatto ben si presta anche ad essere preparato in anticipo, particolare di notevole praticità.
Questa ricetta mi è molto cara perché fa parte della nostra tradizione familiare.
In effetti mi incuriosisce questo nome! Comunque anche se la porchetta poco c'entra con questo pollo, direi che è bellissimo e perfetto...io assaggio!
RispondiEliminaDa noi la porchetta classica la fanno con il rosmarino, da Siena in giù con il finocchio selvatico.
EliminaPoi il nome è passato a indicare questo modo di cucinare le carni e , credimi, merita la prova!
Un grande saluto a te, a Blade e a Barbapapà